Lei (La Verdura) - di C. Caviavour & Sommo AffusoVideoLei forse sarà la verza che
io non potrò più masticar,
la mia portata o il piatto che dovrò ordinar.
Lei è la verdura colta qui,
che ha già sfamato chissà chi,
condita d'olio che ora c'è
nella saliera su da me...
Lei, la schiavitù la libertà,
il cavolo è serenità
preludio a cene luminose oppure buie.
Lei sarà il radicchio dove io
riverserò soffritto e idee,
il fine ultimo che avrò
da cena in poi.
Lei, così importante così unica,
dopo la lunga dieta a Udine,
intransigente e insopportabile.
Lei, forse la cena troppa attesa che
dalla fondina del passato torna a me
per stare in tavola fino a che vivrò...
Lei, a cui io non rinuncerei
sopravvivendo sol di lei
a diete già fernute ed avversità.
Lei, filetti e torsoli da cui
prendono forma i pranzi miei,
ovunque vada arriverei,
a squakko a squakko accanto a lei. Lei, lei, lei.