| C'era una volta un Re che aveva un grande giardino, di cui ovviamente non si curava personalmente, a questo pensavano i suoi giardinieri, che instancabili lo tenevano in ordine.
Un bel giorno, il capo dei giardinieri pensò che il giardino doveva smettere di dargli tanti grattacapi con erbacce che spuntavano ovunque, rami che crescevano disordinatamente dalle siepi e fiori che sbocciavano quando pareva a loro.
Volendo imitare il proprio re, che solo pochi giorni prima aveva sottoscritto una mezza dozzina di regi decreti volti a far camminare le persone in fila indiana per regolare le code agli uffici postali, radunò i propri giardinieri e disse loro:
"Questo giardino non è abbastanza disciplinato, le foglie non crescono come dovrebbero, i fili d'erba non stanno tutti volti nella stessa direzione ordinatamente, perfino le api svolazzano sui fiori senza un ordine preciso e per di più senza permesso! D'ora in poi le siepi verranno potate ogni giorno, i prati pettinati tutti in direzione sud-ovest e gli insetti scacciati o schiacciati, e i fiori che sbocceranno fuori tempo verranno estirpati!!"
I giardinieri si consultarono tra loro e si trovarono d'accordissimo: quel giardino dava un sacco di lavoro e non voleva saperne di stare in ordine per più di dieci minuti!
Così, i giardinieri si misero all'opera per dare finalmente un nuovo ordine al giardino, ogni giorno potavano anche la più piccola fogliolina che cresceva fuori dalla sagoma della siepe, pettinavano ostinatamente il prato in direzione sud-ovest nonostante il vento spirante da est e talvolta da qualsiasi direzione casuale, continuasse a far volgere i fili d'erba altrove. Le api venivano scacciate dalle aiuole in fiore, e se non erano leste a fuggire venivano schiacciate senza esitazione.
Finalmente i giardinieri si sentirono orgogliosi di aver così domato quell'indisciplinato giardino, che importava se ora dovevano lavorare il doppio per mantenere quell'ordine assoluto tra i fiori, le foglie, i fili d'erba e gli insetti?
Guardando il giardino dai lontani terrazzi del palazzo del re tutti esclamavano estasiati: "Ma com'è ben disciplinato il giardino del Re! Non una foglia fuori posto, non un filo d'erba nella direzione sbagliata! I fiori sbocciano tutti all'unisono!"
Intanto i mesi e gli anni passavano, nuovi giardinieri rimpiazzavano quelli che si ritiravano, ma venivano istruiti a mantenere il controllo più rigoroso sul giardino, finché uningenuo apprendista giardiniere un giorno esclamò davanti al capo giardiniere: "Ma a che serve tutto questo? Si lavora il doppio che in un giardino normale, ma il risultato è praticamente uguale, e comunque le foglie della siepe, i fili d'erba, i fiori e gli insetti continuano a fare come vogliono, non si possono disciplinare uno a uno e ogni giorno nuove foglie crescono fuori dalla sagoma imposta, l'erba si aggroviglia per il vento e i fiori sbocciano quando preferiscono!"
Il capo giardiniere, preso da una rabbia incontrollabile nell'udire queste parole, urlò: "Allora brucerò tutto! Estirperò, sradicherò e brucerò ogni filo d'erba, ogni fiore e ogni siepe, così vedranno chi comanda!!!"
"E tu resterai senza giardino, e a che serve un giardiniere senza giardino?" mormorò allora l'apprendista "Il Re ti licenzierà e tu morirai di fame"
Il Re, che passeggiando in giardino giunto alle spalle dei giardinieri aveva udito tutto ciò.
Quando i giardinieri si resero conto della sua presenza ammutolirono, e il Re parlò: "Questo giovanotto non ha davvero tutti i torti!" E l'apprendista divenne il nuovo capo giardiniere.
Da quel giorno il giardino fu un po' meno perfetto, ma a dire di tutti era molto più bello.
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